domenica 1 luglio 2018

Madonna di Monserrat a Porto Azzurro

Chi vive a Porto Azzurro, o la frequenta spesso,  conosce bene la Madonna di Monserrat, per le passeggiate attraverso il percorso affascinante che si snoda verso quella strana montagna che lo ospita, attraverso un bosco selvaggio, il cui sentiero è praticabile ma misterioso, e che accompagna il viaggiatore attraverso i misteri di questa Madonna che sono molteplici e antichi.

I dati ufficiali che riguardano l'esistenza di questa Madonna e il suo culto sono facilmente rintracciabili online:  https://www.infoelba.it/isola-d-elba/luoghi-da-visitare/chiese-santuari/santuario-monserrato/
Copio e incollo qui il testo di infoelba.it, ben sapendo che questa è solo la storia ufficiale. Ce n'è un'altra, meno ufficiale, ma altrettanto interessante, di cui parlerò dopo.

Testo tratto da: "Il Santuario di Monserrato", depliant illustrativo reperibile all'Interno del Santuario.
Nel 1606 José Pons y León dei duchi di Arcos, governatore spagnolo di Napoli e primo governatore della piazza di Lungone, detto dal popolino "Longone", perché alto e segaligno, fu sorpreso da un'improvvisa burrasca di scirocco mentre risaliva la costa tirrenica oltre l'Argentario. Il mare era grosso e la navigazione pericolosa. Il governatore invocò allora "Nuestra Señora di Monteérrat" cui, da buon spagnolo, era molto devoto. Come Dio volle il vascello approdò nelle acque sicure del Golfo di Porto Longone. Don José, per riconoscenza, fece costruire un santuario dedicato alla Madonna di Monserrato in ricordo di quello omonimo esistente in Catalogna, nei pressi di Barcellona.
Il santuario fu edificato in una valletta del monte Castello, a tre chilometri da Porto Azzurro, perché il luogo selvaggio e pieno di cime appuntitericordava al governatore "Monserrat" e perchè c'era l'acqua. Recenti studi e il ritrovamento di frammenti di ceramiche etrusche ai piedi della collina dove sorge il santuario fanno ipotizzare la presenza, nello stesso luogo,di un precedente tempio etrusco e forse anche romano [...]. Solo nel 1768 fu costruita la parte antistante della chiesa; le pareti interne, scrostate in qualche punto rivelano tracce di affreschi sottostanti. Don José volle anche provvedere alla dotazione della chiesa col suo testamento del 17 Maggio 1616. Donò, infatti, un molino a Reale, dei terreni, fabbricati e ricchezze affinché i padri agostiniani di Piombino vi tenessero ogni giorno una messa. Donò anche una copia della Madonna Nera.
Nel 1759, quando la piazza di Lungone passò a far parte del regno di Napoli, si istituì una commissione per ricercare i beni appartenenti al santuario. Così si accertò che il patrimonio si era molto assottigliato perché una parte figurava in proprietà di altre persone, senza che esistesse "declaratión ni indicio de como los mismos han alienados". La commissione concluse dicendo "se habían perdidos las copias de los actos de compra". E' probabile che i beni perduti siano stati oggetto di usurpazioni o di vendite fraudolente.
Il santuario ha goduto di fama nel XVII e XVIII secolo, essendo divenuto meta di pellegrini: marinai, contadini e predicatori d’ogni risma. Nel conventino attaccato alla chiesa risiedevano 4 o 5 eremiti [...]. Il governatore Don Diego d'Alarçon, preoccupato dalla mancanza di sufficiente assistenza religiosa ai militari chiese a Filippo V, nel 1722, di avere alcuni frati. Il Re allora ordinò che nell'ospedale di Longone fosse allestita un'abitazione per i Padri dell'Ambrosiana di S.Pietro di Alcantra che risedettero invece a Monserrato. Quando S.Paolo della Croce pose la sua sede sul monte Argentario, nel 1729, fece molti viaggi all'Elba, e pensò di aprirvi un convento per il suo ordine, i Passionisti, così, nel 1735, fece richiesta al governatore di stare a Monserrato. I Padri agostiniani e gli altri ecclesiastici, interpellati, dettero, però, parere sfavorevole. I Passionisti fecero un altro tentativo per avere Monserrato alla fine del secolo. Il vescovo di Massa chiese il parere degli ecclesiastici di Porto Longone che anche questa volta lo negarono per due motivi: 1) il paese era povero e privo di risorse finanziarie per cui sarebbe mancata l'abbondanza delle elemosine alle messe; 2) non c'era ragione di togliere dal santuario il cappellano e i due eremiti.
Nel Settembre 1814 Napoleone, accompagnato da Pons e da Bertrand volle visitare il santuario di Monserrato. I monaci Agostiniani di Piombino divennero proprietari del santuario, su cui scese lentamente l'oblio, sino alla fine del secolo XIX.
Oggi il santuario è stato restaurato e riaperto al culto. L'8 settembre di ogni anno si festeggia a Porto Azzurro la Madonna di Monserrato.

Passo adesso a una storia più intrigante - e forse più vera - della Madonna di Monserrat.
Secondo alcuni studiosi della storia dei Templari, questa magnifica Madonna nera (La Moreneta) stabilisce un collegamento simbolico e storico con la città di Barcellona.
Orione

Secondo alcune ricostruzioni, Barcellona fu costruita da legionari romani che, nelle campagne d'Egitto, erano entrati in contatto con il culto della Dea Iside (in particolare, Iside Nera)e tendevano, quindi, a diffonderlo anche in terra di Spagna.
Pare che la planimetria della città, in particolare nel centro storico, rappresenti sul territorio la costellazione di Orione. In Egitto, le piramidi di Giza, la cui custode era appunto Iside, occupano posizioni che rimandano alla cintura di Orione.
A Barcellona, tre chiese del XIII sec.  - Santa Maria del Pi, Sant Just i Pastor, Santa Maria del Mar - costruite dai Templari, richiamano la stessa struttura e posizionamento delle tre stelle della cintura di Orione. Queste chiese ospitano Vergini Nere che chiaramente alludono alla Dea Iside.
C'è una quarta stella che, a Barcellona, può essere identificata con la Sagrada Familia di Gaudì.
C'è infine una quinta stella, che chiude la configurazione del pentagono (o pentacolo?), e che rappresenta la torcia che Orione tiene in mano. Sul territorio, occupa questa posizione il Monastero (o Castello) benedettino di Monserrat, che sorge a pochi chilometri a nordest di Barcellona, a circa 700 metri sul mare.
In questo luogo sacro pare sia stato nascosto il Santo Graal - qualsiasi cosa possa significare questo termine, e sappiamo quante associazioni simboliche esso è in grado di evocare!
Un docufilm di Italia 1 (2013)affronta il tema, anche se il mistero non è certo risolto:  http://www.video.mediaset.it/video/mistero/puntate/377063/barcellona-la-citta-dei-misteri.html